Quale attività fisica è più adatta allo sviluppo fisico di mio figlio? A quale età può cominciare a fare sport? Per la bambina sarà meglio la danza o il nuoto? E per il maschietto, il calcio o il basket? Queste e altre domande si affollano nella mente del genitore alla vigilia dell’iscrizione del figlio ad un corso sportivo. Generalmente a settembre, quando finiscono le vacanze e ricomincia la scuola: il bimbo stesso sembra carico e motivato, il padre e la madre si godono qualche ora di libertà.
Ma se l’attività sportiva viene considerata dai genitori alla stregua di un parcheggio, forse è meglio lasciar perdere. Il movimento, come sottolinea il Ministero della Salute in un focus sull’argomento, “non è solo pratica sportiva”. E non è neanche competizione. È corsa, gioco, aria aperta. Fa bene al corpo e allo spirito, rafforza l’autostima, migliora il rapporto con gli altri e allontana i rischi legati alla sedentarietà, per questo è consigliato sin dall’età più tenera. Ecco una piccola guida alla scelta dello sport più adatto.
Perchè lo sport fa bene ai bambini?
Se da una parte l’eccesso è considerare lo sport un parcheggio, dall’altra sono tanti i genitori che parcheggiano i figli davanti alla tv o al pc. La percentuale di bambini in età scolare che pratica attività fisica è cresciuta, stando ai dati in possesso del Ministero della Salute, ma tra i più piccoli ci sono ancora comportamenti sedentari e abitudini alimentari scorrette. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infine, bambini e ragazzi tra i 5 e i 17 anni dovrebbero, per migliorare le condizioni cardiorespiratorie, scheletriche e muscolari, fare almeno 60 minuti di attività fisica al giorno, con esercizio prevalentemente di tipo aerobico.
COME SCEGLIERE LA DISCIPLINA GIUSTA?
Il genitore vorrebbe tanto imporre la sua idea e scegliere lui l’attività sportiva, ma secondo gli esperti sarebbe meglio se il bimbo sperimentasse più discipline, in modo da potersi formare un giudizio e scegliere in base alle sue preferenze e abilità. Tutto questo dopo i sei anni, magari nel primo triennio delle elementari.
In linea generale, fino agli 8 anni, sarebbe opportuno praticare attività individuali come la ginnastica, il nuoto, l’atletica leggera: sport completi che coinvolgono tutto il corpo e stimolano una crescita armonica.
Anche andare in bicicletta è un’attività molto utile per la crescita del bambino, perché lo aiuta ad acquisire fiducia in se stesso, ne stimola l’autonomia e accresce il suo senso di responsabilità, mettendolo spesso davanti alla necessità di prendere decisioni e risolvere piccoli problemi.
Per gli sport di squadra, invece, meglio avere pazienza e attendere i 7-8 anni: è a questa età infatti che i bambini sono in grado di apprezzare le attività collettive. I classici sport, come il calcio, il basket, la pallavolo, ma anche i meno comuni rugby e pallanuoto, oltre ad essere stimolanti e divertenti, permettono loro di sperimentare la collaborazione per il raggiungimento di un risultato.
Alcuni sport sono più indicati di altri per prevenire o correggere atteggiamenti viziati o anomali della postura in età evolutiva, come le spalle spioventi, la scoliosi, il dorso curvo, e il piede piatto. In linea generale, è il nuoto lo sport più consigliato, perché è in assoluta l’attività più completa per uno sviluppo armonico del corpo, seguito da ginnastica, pallacanestro, pallavolo.
Un buon alleato nella scelta è, comunque, il pediatra, in grado di dare un consiglio valido sotto il profilo medico.
NUOTO
Indicato già nei primi mesi di vita, il nuoto aiuta la coordinazione e migliora la sicurezza in acqua scacciando la paura. È uno sport simmetrico, dunque è un’ottima integrazione per discipline asimmetriche come tennis o scherma. Consente, infine, uno sviluppo fisico armonioso e favorisce la coordinazione senza gravare sull’apparato locomotore. L’attività agonistica è consigliata dagli 8 anni.
ATLETICA LEGGERA
Si può iniziare a 6-8 anni, ma fino ai 12 anni non è opportuno passare all’agonismo. L’atletica, infatti, dà al bambino una base motoria che, futuro, potrebbe essergli utile per la pratica di altre discipline. Fino all’adolescenza, quindi, si può parlare solo di pre-atletica, che è ottima per arricchire il bagaglio di esperienze motorie, ma deve essere condotta con tempi e sforzi commisurati all’età del bambino. Ci sarà quindi una base di gioco, che servirà da stimolo, per correre, saltare, lanciare, i capisaldi dell’atletica leggera: il bambino praticherà dunque la corsa, il salto il lungo, il lancio del peso, tutti a misura di bimbo.
GINNASTICA
Grazie alla sua completezza, è tra le attività più consigliate ai più piccoli. 5 anni è l’ età consigliata per cominciare, ma già a 3-4 i bambini possono essere introdotti nei laboratori di psicomotricità. La ginnastica favorisce uno sviluppo armonioso dell’apparato muscolo-scheletrico e delle articolazioni e, allo stesso tempo, aiuta il bambino ad acquisire consapevolezza di sé e sicurezza.
In età scolare può inoltre integrare in maniera efficace discipline più specifiche, come calcio o tennis. A livello agonistico è consigliata dagli 8 anni.
CALCIO
L’età adatta per cominciare a giocare a calcio è 7-8 anni: come accade per gli altri sport di squadra, infatti, prima di questa età il bimbo è troppo piccolo per capire le regole.
I benefici di questo sport sono tanti: migliora la capacità respiratoria, stimola a comprendere lo spirito di squadra, favorisce la coordinazione, sviluppa velocità e capacità di resistenza.
Tuttavia, il calcio possiede due controindicazioni: sviluppa soprattutto gli arti inferiori e può incitare ad una competizione eccessiva.
L’attività agonistica comincia dai 12 anni, ma già dai primi anni delle elementari (categoria Pulcini) è prevista la formazione di squadre nonché la disputa di brevi partite.
BASKET E PALLAVOLO
Proprio come per il calcio, è possibile cominciare a praticare questi sport già a 7-8 anni anni, purché si tratti di corsi specifici per bambini. Il minibasket e il minivolley sono attività complete, che fanno lavorare sia le gambe che la parte superiore del corpo, i muscoli paravertebrali e gli addominali, migliorano la potenza muscolare e la velocità. Altro punto a loro favore è che sono sport di “allungamento”, nei quali cioè il sistema osseo e muscolare, e in particolare la colonna vertebrale, tendono ad allungarsi. Inoltre, stimolano lo spirito di gruppo e aiutano a sviluppare precisione e abilità. L’attività agonistica, invece, può essere intrapresa dai 12-13 anni.
TENNIS E SCHERMA
Sono sport definiti asimmetrici, in quanto sollecitano in particolare uno degli arti superiori. Dal momento che sono individuali, favoriscono il senso di responsabilità e la concentrazione. I corsi si possono cominciare sin dai 6-7 anni ma è consigliabile abbinarli a un’attività che ripristini la simmetria, mentre per l’agonismo meglio aspettare: 8 anni per spada e fioretto, 10 per la racchetta.
JUDO E KARATE
Sono le due arti marziali più consigliate a bambini di 6-7 anni. Necessitano di forza e coordinazione neuromotoria che arriveranno col tempo, ma possono essere utili per bambini timidi e insicuri perché infondono fiducia nelle proprie capacità, e a quelli più vivaci perché insegnano a controllare la propria aggressività. L’agonismo è indicato nel karate dai 10 anni, per il judo dai 14 anni.
DANZA
È un’attività solitamente considerata “da bambine”, ma sono sempre più i maschietti che in realtà vi si avvicinano. Abitua a una postura corretta e insegna il senso del ritmo, oltre a donare grazia ai movimenti. Si può praticare già a 5 anni.
IL CALENDARIO
Ricapitolando, se siete in cerca dello sport più adatto per i vostri bambini, tenete conto di questo “calendario”:
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Fino a 3 anni: corsi di acquaticità e movimento in genere.
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Dai 3 anni: nuoto, miniginnastica, miniatletica, bicicletta.
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Dai 5-6 anni: minicalcio, minibasket, minivolley, minirugby, minischerma.
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Dagli 8: karate, judo, tennis, equitazione, vela, sci, baseball, tuffi.
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Dai 14: pugilato, specialità dell’atletica
Dopotutto, un po’ di movimento e un’ alimentazione sana ed equilibrata sono regole basilari per uno stile di vita sano, e un buon punto di partenza per i bambini. L’importante è non scegliere il “fai da te”, ma affidarsi ad una rete di professionisti che sappiano accompagnare i più piccoli durante tutto il percorso di crescita: ciò è semplice, per esempio, grazie a Protezione Famiglia Ragazzi, la polizza di UniSalute pensata proprio per i bimbi e gli adolescenti tra i 4 e i 17 anni.